Pavia. Da Velásquez a Murillo. Il Secolo d’oro della pittura spagnola nelle collezioni dell’Ermitage

Pavia, mostra "Da Velásquez a Murillo. Il Secolo d’oro della pittura spagnola nelle collezioni dell’Ermitage", Castello Visconteo, 10 ottobre 2009 – 17 gennaio 2010. A cura di Ludmila Kagané, Susanna Zatti con la collaborazione di Svyatoslav Savvateev

Pavia. Da Velásquez a Murillo. Il Secolo d’oro della pittura spagnola nelle collezioni dell’Ermitage

La mostra ha raccolto una cinquantina di dipinti pertinenti alle collezioni del Museo Ermitage di San Pietroburgo rappresentativi della migliore pittura spagnola del XVI e XVII secolo.
 
Si tratta di eccezionali testimonianze dello sviluppo dell’arte figurativa nella penisola iberica e in particolare nei maggiori centri della corte madrilena, di Toledo, di Siviglia e di Valencia, a partire dal regno di Carlo I – divenuto poi imperatore col nome di Carlo V - e del suo successore Filippo II e per il Seicento, “el siglo de oro” dell’arte spagnola: dal realismo rinascimentale – influenzato dai grandi esempi sia della pittura fiamminga sia di quella veneziana – al grande trionfo barocco, assolutamente originale nelle sue caratteristiche stilistiche di ricchezza espressiva e di tecnica sopraffina, apportatore di un’eredità luminosa per tutta la pittura seicentesca del vecchio e nuovo mondo.
 
Accanto ai grandi nomi dei protagonisti della pittura internazionale quali Francesco de Zurbaran a Jusepe de Ribera, da Bartolomè Esteban Murillo a Diego Velazquez, compaiono opere selezionate di autori di indubitabile valore quali Antonio de Pereda, Francisco Ribalta, Alonso Cano, Juan Valdes Leal, Juan Carrero de la Miranda – rinomati interpreti dell’arte di corte, decoratori dell’Escorial e anche maestri delle principali accademie regionali – e ancora dipinti di altri autori, da noi meno noti, che insieme compongono il panorama esauriente ed affascinante di un’epoca di straordinaria fioritura delle arti.
 
Accanto alle tematiche religiose e sacre dall’accentuata drammaticità o dal sensibile patetismo, coerenti ai dogmi controriformisti, si affiancano paesaggi, nature morte e gustose scene di genere ad indicare come l’arte spagnola fosse comunque specchio di una realtà in rapido e dinamico sviluppo, ricca di relazioni con quanto di più vitale e aggiornato succedeva nel vecchio continente.
 
La mostra[1] è stata promossa da Comune di Pavia, Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Museo Statale Ermiatage, con il patrocinio di Provincia di Pavia, Expo 2015, con la collaborazione di Fondazione Ermitage Italia e Università di Pavia.




 
[1] Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito dei Musei Civici di Pavia all’indirizzo che segue: www.museicivici.pavia.it