Castelfranco Veneto. Giorgione. 1510-2010

Castelfranco Veneto, mostra "Giorgione. 1510-2010", Museo Casa Giorgione, 12 dicembre 2009 - 11 aprile 2010. A cura di Antonio Paolucci, Lionello Puppi, Enrico Maria Dal Pozzolo

Castelfranco Veneto. Giorgione. 1510-2010

“Giorgione è la primavera dell’arte veneta e della pittura mondiale; è la padronanza sostanziale del colore come mezzo autonomo d’espressione, è la pittura totale, a cui danno mano cielo e terra; maturata attraverso l’esperienza di quasi un secolo e divenuta coscienza”. Queste sono le parole di uno storico dell’arte contemporaneo, Giuseppe Fiocco (Giorgione, 1941), ma colgono il tratto rivoluzionario dell’arte maestro di Castelfranco Veneto, tanto lodato da autori e critici del passato e del presente.
 
Nonostante i fiumi d’inchiostro spesi su di lui, Giorgione continua ancora a rimanere una figura enigmatica e misteriosa, tanto che addirittura i suoi di contemporanei posero le basi della leggenda, costruita attorno alle poche fonti certe. Le notizie della sua vita, infatti, restano ancora nebulose, almeno quanto quelle sue opere, pochissime quelle ritenute autografe e sulle quali tutt’ora si dibatte.
 
Unica nota certa, la data della morte, il 1510, dalla quale sono trascorsi cinquecento anni e che la Regione del Veneto, la Città di Castelfranco Veneto e la Provincia di Treviso hanno voluto celebrare con un’importante antologica[1], di cui la vastità del corpus espositivo è testimoniata proprio dal fatto che le opere unanimemente attribuite a Giorgione possono esser contate sulle dita delle mani.
 
Non solo i capolavori sommi sono presenti (la pala del duomo e La Tempesta), ma anche il Mosè alla prova del fuoco e il Giudizio di Salomone degli Uffizi, le Tre età della Palatina di Firenze, il cosiddetto Tramonto della National Gallery di Londra, il Doppio ritratto del Museo di Palazzo Venezia a Roma.
 
Tutto intorno, affidato a una cinquantina di opere selezionate con rigoroso discernimento, c’è il mondo intellettuale e artistico di Venezia e della Terraferma negli anni che stanno fra la prodigiosa vecchiezza di Giovanni Bellini (il “più bravo di tutti” come scriveva Dürer a Pirckheimer) e gli esordi di Tiziano.


 
[1] È possibile visitare il sito dell’evento al seguente indirizzo: www.giorgione2010.it
 


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