Elena Ananich

Studi e ricerche sui vasi etruschi

Elena Ananich La borsa di studio mirata a ricerche ed approfondimenti nell’ambito della produzione fittile etrusca è stata finalizzata alla realizzazione dell’evento espositivo dal titolo “Capolavori etruschi dall’Ermitage” tenutosi a Cortona dal 6 settembre 2008 all’11 gennaio 2009 presso il Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona[1].

La mostra è stata accompagnata da un catalogo scientifico che ha presentato al suo interno, tra gli altri, un saggio a cura della dott.ssa Elena Ananich dal titolo “Storia della collezione di oggetti di arte etrusca del Museo Ermitage” così come le schede di approfondimento sulla sezione dei vasi etruschi. Nell’ambito delle iniziative inaugurali promosse dalla città di Cortona si è inoltre tenuta una lectio magistralis a cura della dott.ssa Elena Ananich e della dott.ssa Nadezda Guyaeva.
 
La pubblicazione integrale è conservata e consultabile nella biblioteca della Fondazione Ermitage Italia.
 
 … Il Museo Statale Ermitage vanta una collezione d’arte etrusca che non è soltanto la più ricca della Russia e dell’intera comunità degli Stati Indipendenti, ma è forse la più interessante al mondo dopo quelle conservate in Italia. Questa raccolta, ospitata nel Dipartimento di Antichità greche e romane del Museo, è caratterizzata da una grande varietà di oggetti: ceramiche a impasto (non invetriate, con patina brunita), buccheri (terracotta nera), vasi a figure nere e rosse, bronzi, gioielli d’oro, gemme (cammei), teste votive e terrecotte. Alcuni fra questi bronzi e cammei arrivarono all’Ermitage già nel Settecento, durante il regno di Caterina II, e sempre in quell’epoca cominciò a difffondersi in Russia il gusto per le decorazioni etruscheggianti: basti pensare alla raccolta grafica della collezione del Palazzo di Pavlovsk, con la riproduzione delle pitture delle tombe etrusche di Tarquinia, acquisita poi dall’Ermitage e alla “sala etrusca” sfarzosamente affrescata nella residenza dei conti Sermetev a San Piettroburgo.
 
Fu comunque nell’Ottocento - l’epoca delle grandi acquisizioni d’arte antica - che la collezione etrusca dell’Ermitage prese forma. Il primo gruppo di oggetti giunse nel 1834, quando Nicola I acquistò i “vasi etruschi” che facevano parte della raccolta rormana Pizzati, intenditore di antichità classiche. Poi il gran colpo. Tra il 1861 e il 1862 il futuro direttore dell’Ermitage S. A. Gedeonov – all’epoca agente di Alessandro II in Italia – comprò una parte significativa della collezione del marchese Gian Pietro Campana a un’asta a Roma. Vennero allora a far parte del Museo capolavori della plastica etrusca in bronzo come qulli della tomba del Lucumone di Perugia, un tripode arcaico di Vulci, l’elmo arcaico di Canino e armi varie. Ancora esemplari in ceramica d’impasto, di bucchero, vasi etruschi e corinzi.
  
Queste due importanti raccolte sono alla base della moderna collezione d’arte etrusca del Museo. I gusti della nobiltà russa – come abbiamo indicato – ebbero un ruolo significativo nella formazione della collezione imperiale d’arte antica. Nella seconda metà dell’Ottocento e all’inizio del secolo successivo alcune prestigiose raccolte vennero acquistate dagli stessi Zar o donate all’Ermitage da celebri collezionisti e l’inaugurazione del Nuovo Ermitage, nel 1852, fu un importante incentivo per ulteriori acquisizioni (tra l’altro l’architetto L. von Klenze fece lago uso, nella costruzione del nuovo edificio, di motivi decorativi tratti proprio delle tombe etrusche). Quello stesso anno Nicola I dispose l’acquisto della collezione della contessa di Laval, che comprendeva alcuni vasi e bronzi etruschi di notevole interesse.; nel 1888 l’eminente statista e patrono delle arti G.A. ˘Certkov donò al Museo la propria collezione di vasi antichi, tra cui alcuni pezzi etruschi di grande valore, con soggetti particolarmente interessanti.
 
Infine, dopo la Rivoluzione del 1917, con la nazionalizzazione delle raccolte d’arte della nobiltà –˘Suvalov, Stroganov, Tolstoj, Botkin, Nelidov e altre ancora – ulteriori testimonianze dell’arte degli abitanti dell’antica Etruria completarono le raccolte del grande Museo russo.
 
 
 

 
[1] Per maggiori approfondimenti si rimanda alla sezione del sito “Programma”-Eventi conclusi