Alexander Kruglov

Studi e ricerche sulla collezione europea di avori e ossa tagliate dal XIII al XIX secolo

Alexander Kruglov

La collezione della scultura ellenistica del Museo Statale Ermitage non si rivela omogenea, e perciò il futuro catalogo sarà presentato in due volumi: il primo includerà gli originali greci, il secondo tratterà delle copie e delle varianti romane che diano l’idea delle composizioni di gruppi e di singole figure, dei maggiori modelli della scultura ellenistica.
 
Il lavoro sul catalogo intende anche condurre una ricerca sulla storia della collezione. La maggior parte delle opere originali di scultura ellenistica nel Museo Ermitage deriva dagli scavi sul litorale del Mar Nero durante il XIX e il XX secolo, mentre molte delle copie romane provengono da differenti collezioni private e furono ritrovate in Italia nel corso del XVIII e XIX secolo. Di grande importanza è il lavoro di mappatura della provenienza archeologica e del contesto storico dei pezzi che sono stati acquisiti in Italia.
 
Il mio studio durante il periodo di permanenza ferrarese è stato dedicato all’indagine degli scavi archeologici e del collezionismo delle antichità classiche a Roma nel XVIII secolo e ai casi di ritrovamento dei reperti di scultura ellenistica nella Città. Questo aspetto è di particolare importanza, soprattutto quando si tratta di una famosa statua, la cosiddetta Venere di Tauris, datata alla seconda metà del II secolo a.C. Il passo successivo nello studio di questa opera sarebbe connesso alle seguenti questioni come chi sarebbe stato il proprietario e quando la statua fu portata nell’antica Roma, quindi determinare dove la statua fosse collocata. Naturalmente l’informazione sul luogo di ritrovamento della statua nella Roma del XVIII secolo potrebbe essere correlata con la topografia dell’antica Roma e riportare alla luce la storia della sua presenza nell’Urbe, ma informazioni di questo genere sono completamente mancanti. Questo perché la ricerca prende forma da postulati basati su ipotesi storiche. L’associazione con Giulio Cesare come possibile proprietario della statua ellenistica di una dea nuda è una pura speculazione, ma in realtà ha valide ragioni.
 
La ricerca fu condotta utilizzando le possibilità delle biblioteche della città di Ferrara e dell’Università di Ferrara, della biblioteca dell’Università di Padova, e soprattutto della biblioteca dell’ École Française di Roma. La pubblicazione della ricerca ha avuto come risultato il saggio intitolato “La scultura ellenistica a Roma: il caso della Venere di Tauris" e presentato al XVII congresso internazionale di Studi Classici a Roma nel settembre del 2008.