Il prestigioso museo russo ha scelto la città emiliana – tra quelle candidatesi– per avviare una presenza stabile nel nostro Paese e un lavoro programmatico di ricerca, studio, confronto e produzione culturale italorussa, connessi al grande patrimonio d’arte italiana custodito dalla famosa istituzione museale.
Ermitage Italia è dunque realtà.
Centro scientifico culturale di ampio respiro – con sede di rappresentanza nello splendido
Castello Estense e sede operativa e foresteria nel
complesso di Parco Giglioli – Ermitage Italia ha un’anima nettamente differente dalla altre filiali estere avviate dal Museo di San Pietroburgo a Londra, Amsterdam, Las Vegas e Kazan: un’anima resa possibile dalla grande tradizione storico culturale di Ferrara, dal fermento che la città (dichiarata patrimonio mondiale dell’Umanità) vive in questa fase di rinnovamento e dalla capacità di far squadra dimostrata nell’occasione dalle istituzioni – Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Regione Emilia-Romagna – affiancate nell’impresa da tanti sostenitori, come la Cassa di Risparmio di Ferrara, Confindustria Emilia-Romagna, la Direzione Regionale per i Beni Artistici, Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, l’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali dell’Emilia-Romagna, l’Istituto di Studi Rinascimentali, l’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze e l’Università di Ferrara.
Una
grande fucina dunque
di studio e di ricerca – a ciò ambiscono il più grande museo del mondo e la città estense – con lo scopo di
“favorire le conoscenza e la conservazione del patrimonio culturale mondiale; la preparazione del personale scientifico e tecnico – sia russo che italiano – nel campo dello studio, del restauro, della conservazione, della gestione e della valorizzazione delle opere della cultura e dell’arte (...) e di pervenire all’ampliamento dei legami culturali e scientifici tra il Museo Statale Ermitage e le Istituzioni Scientifiche, Culturali ed Artistiche della Repubblica Italiana”.
Una straordinaria occasione per la città di Ferrara, che diventa
punto di riferimento nelle relazioni italiane con l’Ermitage e per l’Italia, che ha modo di sviluppare conoscenze e rinsaldare rapporti con la Russia: tanto che
Ermitage Italia è considerato uno dei
progetti culturali di punta dei due governi; l’unico ad essere stato inserito nel vertice italo-russo tenutosi a Bari lo scorso marzo, quando – alla presenza del Presidente russo Vladimir Putin e del Premier italiano Romano Prodi – è stato firmato, ufficialmente, il protocollo d’intesa tra le istituzioni coinvolte.
Le attività prevedono: la
catalogazione, informatica ed editoriale,
delle collezioni d’arte italiana dell’Ermitage; la
pubblicazione, mediante monografie ed altre edizioni, dei risultati di ricerche sviluppate nei campi d’indagine del Programma; l’organizzazione di un
centro di raccolta dati, sulla storia del collezionismo in rapporto al patrimonio del museo; la promozione di
stage di aggiornamento in diversi campi dell’arte (storia, museologia, restauro, conservazione e gestione dei beni culturali) rivolti ai collaboratori dell’Ermitage e degli altri musei russi e italiani; l’organizzazione – su questi temi – di
conferenze,
seminari,
tavole rotonde e anche il sostegno alle
attività di perfezionamento degli studi universitari – in relazione ai programmi del centro – e a tutte le iniziative di collaborazione tra il Museo Statale Ermitage, i musei russi e le istituzioni del nostro Paese.
Tra le funzioni e i programmi di Ermitage Italia, non ultima anche la
realizzazione di grandi mostre, con l’esposizione - accanto a quelli dei maggiori musei internazionali - di capolavori provenienti dal Museo di San Pietroburgo e in generale da tutta la Russia.
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