Garofalo. Pittore della Ferrara Estense
Garofalo. Pittore della Ferrara Estense. A cura di Mauro Lucco, Tatiana Kustodieva, Milano, Skira, 2008
La prima opera del Rinascimento italiano giunta in Russia, all’epoca di Pietro il Grande, è stata un dipinto, una Deposizione, del ferrarese Benvenuto Tisi detto il Garofalo. Era il 1720.
Era inevitabile che la prima delle esposizioni temporanee organizzata dalla Fondazione Ermitage Italia fosse dedicata a Garofalo (Castello Estense, 5 aprile - 20 luglio 2008), uno dei principali protagonisti della cultura ferrarese del Cinquecento, di cui il Museo Statale Ermitage conserva un importante nucleo di opere e di cui restano testimonianze nei principali musei del mondo.
Le rotte del collezionismo, infatti, a partire dal tardo Cinquecento, hanno contributo alla dispersione delle opere del Tisi: elegante e raffinato tanto da attingere a una quasi raffaellesca perfezione, nelle opere profane, altrettanto ricco di delicatezza, ma anche di fervore drammatico e talvolta quasi visionario, nelle opere religiose.
Garofalo, pur partendo dalla lezione ferrarese di Panetti e Boccaccino e pur sensibile a influssi lombardi, si apre presto all’arte veneta. Lo stesso Vasari nelle sue Vite (1568) ne ricorda l’amicizia con Giorgione, dalla cui lezione apprenderà la sensibilità per l’ambiente naturale, il paesaggio, le sue penombre trasparenti e avvolgenti. Si rivelerà attento ed aperto agli stimoli provenienti dall’ambiente romano di Michelangelo e ancor più di Raffaello.
Il sogno di un mondo sereno, grandiosamente dignitoso vive eterno in tutte le sue opere.
Il catalogo è una monografia che raccoglie i risultati degli studi e delle ricerche sviluppate intorno a tutto il percorso dell’artista, con dei risultati scientifici che travalicano la letteratura precedente, ridando nuova luce e dignità ad un artista sottovalutato dalla critica nel recente passato, ma che fu molto apprezzato come “moderno” dal Vasari e definito dall’erudito ferrarese settecentesco, Girolamo Baruffali, come “il Raffaello di Ferrara”.
